Il 18 ottobre 2011 a Roma si è tenuta una imponente manifestazione featuring l’indignazione della popolazione per la crisi italiana e globale. Il corteo è balzato agli onori (si fa per dire) della cronaca per via delle devastazioni di cosiddetti “black bloc,” ossia individui incappucciati che bruciano, spaccano, distruggono la città.
Come volevasi dimostrare, gli organi di stampa di proprietà del (o comunque vicini al) governo hanno colto la palla al balzo e accusato l’opposizione, proposto generalizzazioni pressappochiste, sputato sentenze e dato fiato ai soliti pregiudizi su chi scende in piazza a manifestare le proprie idee. Anche il governo (o quel che ne rimane) ha dato prova di se. Mr Maroni si è affrettato a dichiarare quanto sta nei sogni proibiti di ogni estremista di destra: è ora di leggi “speciali.” Già già, speciali. Non sono leggi normali quelle che limitano la libertà di espressione della cittadinanza. Devono essere straordinarie, eccezionali, o semplicemente “speciali.” Ma, prima di ritornare alla decisione di Mr Maroni, avanzo un paio di considerazioni sui criminali mascherati.
Come appare evidente dalle immagini diffuse sul web, gli individui mascherati sono una sparuta minoranza di quelli scesi in piazza il 18 ottobre. Ciononostante sono stati capaci di creare scompiglio e rovinare una giornata di pacifica protesta. Come è stato possibile? In primo luogo, e affermo l’ovvio, penso che non si tratti di un gruppo disorganizzato di persone che hanno deciso una volta arrivati a Roma di iniziare il “saccheggio.” Forse qualcuno ha pensato bene di aggiungersi una volta iniziato. Ma per portare quel tipo di distruzione, sapendo dove andare, come assediare la polizia e come nascondersi tra la folla, immagino che sia necessario un minimo di coordinamento. Dunque, la prima domanda (forse semplice) è: a quale organizzazione o associazione fanno capo questi individui?
La seconda osservazione riguarda le forze dell’ordine. Ancora dalle immagini diffuse in rete risulta chiaro che gli individui responsabili della distruzione erano facilmente riconoscibili perché per lo più vestiti di nero, con il volto coperto da passamontagna o dal casco e spesso brandivano qualcosa (una spranga, un estintore, altro). Immagino che gli agenti di polizia e i carabinieri siano addestrati per far fronte ad episodi di guerriglia urbana. Altrimenti non si capisce cosa ci stiano a fare. Comunque, se non i singoli agenti, immagino un comandante dell’esercito o della polizia che sia “esperto” in servizio d’ordine di manifestazioni imponenti, guerriglia urbana, lotta per le strade o altri simili (e tristi) eventualità. Seconda domanda: come può accadere che, quando i facinorosi sono circoscritti e ben riconoscibili, le forze dell’ordine non siano in grado di intervenire?
Che un corteo pacifico possa degenerare è una eventualità che dovrebbe sempre essere considerata da chi è esperto di ordine pubblico. La composizione dei manifestanti studiata, i percorsi analizzati, alcuni agenti infiltrati e i presidi distribuiti con criterio (non random, come pare sia accaduto). Terza batteria di domande: Ma davvero pensiamo che le forze dell’ordine dello Stato italiano non abbiano queste competenze? Davvero si pensa che siamo nelle mani di sprovveduti? E se così, cosa si aspetta a rovesciare l’ordine dello Stato, magari instaurando una democrazia vera e propria?
Due i casi: (1) lo Stato italiano ha un corpo di polizia totalmente sprovvisto della professionalità minima e necessaria per mantenere l’ordine pubblico oppure (2) i criminali mascherati sono stati lasciati liberi di agire di proposito (forse erano loro gli “infiltrati”).
Per tornare a Mr Maroni, i dubbi espressi sopra derivano dalle dichiarazioni lette sui giornali. Di fronte al fallimento (se tale è stato), una persona seria e responsabile (e mi pare che il Ministro dell’Interno sia responsabile, tra le altre cose, dell’ordine pubblico!) si esprime con un mea culpa e dichiara che occorrerebbe studiare meglio e di più le modalità di intervento per garantire il costituzionale diritto dei cittadini di protestare pacificamente. Invece, la geniale pensata è quella di presentare delle leggi “speciali.” Dunque, per curare un cancro sarebbe lecito e giusto fare fuori la persona, no? Il ragionamento non fa una grinza.
Il problema italiano si sta espandendo a macchia d’olio. Criminali mascherati e quelli non mascherati hanno iniziato ad agire di concerto.