Una notte di Giugno. 2011. Io e Claudia siamo rientrati da una divertente serata con gli amici. È una di quelle domeniche "nordiche": si mangia polenta, si beve in compagnia, si balla il liscio (chi lo sa fare e pure chi non lo sa ballare), si ride. Molto. Si rientra a casa e si dorme della grossa. Infine ci si sveglia solo per scoprire di essere stati derubati.
Lombardia 2011. Giugno. Sono sveglio ma rimango a letto. Qualcosa mi sveglia definitivamente, la voce di Claudia. È agitata. "I ladri, sono entrati i ladri". Mi tiro su dal letto come una molla, prendo un paio di pantaloni e me li infilo in fretta. Guardo in giro ma non mi rendo conto di nulla. Appena fuori, sul prato nel retro ci sono delle carte per terra. Sembra quanto può ritrovarsi all'interno di un portafogli. Claudia mi allunga il mio portafogli. I soldi sono spariti. Le carte sono ancora lì. Controllo che la Green Card sia al suo posto. Non c'è. Quasi vado nel panico, la perdita significa l'impossibilità di rientrare negli States. Subito dopo appare sul prato, come in un flash. Sospiro di sollievo. Ma la carta non vale nulla senza il passaporto! Corro allora dentro casa a controllare che il passaporto sia nella tasca anteriore dello zaino. Lo zaino. È al suo posto. Il passaporto pure. A quel punto vengo quasi congelato da una idea rapida, istantanea, confusa ma viva nell'emozione. Il mio Mac! Mi muovo velocemente ma sconnessamente verso a cucina, un occhiata rapida sul tavolo. Nulla. Né computer, né cavo.
2011. Nord Italia, area "evoluta" e ricca del paese. Può accadere che qualcuno sia così disperato da scassinare la serratura della porta di casa, entrare mentre stai dormendo, allungare le mani sul portafogli (anche se si trova sulla sedia di fianco al letto), prendere un bauletto che assomiglia al portagioie (sempre in camera da letto), portarlo in cucina e lì trovare la manna, un MacBook Pro nuovo fiammante, costato €2,500. E se ci fossimo svegliati? Mi vengono i brividi al pensiero.
Che fare? Nulla. Siamo stati a presentare denuncia. "Quante ce ne arrivano, specialmente da quella zona" ci hanno detto alla centrale. E, a meno di reati più gravi o di prove, non ci sono le risorse per perseguire i criminali.
Nonostante quanto si possa pensare, non sono i poveri disgraziati (forse mentecatti) che ci hanno derubato che occupano i miei pensieri ma il fatto che sia difficile impedire che qualcuno ti entri in casa, almeno quando tu sei dentro. Inoltre, la pressoché totale mancanza di fiducia nella probabile cattura dei malviventi è frustrante, come minimo.
Una considerazione su tutte. La Lega governa il Nord Italia---specialmente la Lombardia e il Varesotto---da quasi 20 anni. La loro propaganda politica è da sempre orientata alla sicurezza. Hanno persino creato dei gruppi di picchiatori leghisti (le cosiddette ronde) per instillare nella gente un senso di "sicurezza" alla buona. Chiaramente non si può generalizzare sulla base di un caso tuttavia è possibile porsi qualche domanda. Cosa porta, se non la disperazione, qualche disgraziato a derubare una casa nonostante la presenza degli inquilini? Come si può essere disposti a rischiare così tanto?
Secondo la locale caserma dei carabinieri ormai sono poche le case della zona escluse da questa tipologia di furto. Non solo la politica della Lega Nord è farlocca ma probabilmente, posto che hanno governato l'intero paese per quasi 10 anni, ha contribuito significativamente a creare delle sacche di poveri disperati e disgraziati che rischiano tutto pur di sopravvivere.
Dovremmo forse iniziare a porci seriamente dei dubbi su quali siano i reali intenti della Lega. E questa è l'ennesima volta.
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