Tuesday, March 15, 2011

Il giuramento

Oggi, martedì 15 marzo 2011, leggo sui giornali che alcuni esponenti della Lega Nord hanno abbandonato una funzione pubblica durante l’inno nazionale italiano. In quel caso si è trattato di consiglieri regionali della Lombardia ma i ministri della Lega non disdegnano di insultare il tricolore, la Repubblica e l’unità d’Italia.
Non mi pare il caso di ricordare i vari sproloqui—a partire da Mr Bossi per finire con Mr Calderoli, Mr Maroni, e molti altri. Mi permetto invece di citare questa frase, trovata nel sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri:
"Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione" (link)
Sono sicuro che sapete di che si tratta: è la formula rituale del giuramento cui tutti i ministri sottostanno. I ministri della repubblica giurano fedeltà alla Repubblica. Non si specifica quale ma pensate sia quella padana (che non esiste)? Ci si riferisce forse alla costituzione della repubblica del nord? E quale “nazione”? Rileggete bene il testo adesso. 
Tutti gli appartenenti al governo fanno un giuramento formale di fronte al Presidente della Repubblica, nel quale dichiarano di esercitare le proprie funzioni “nell’interesse esclusivo della nazione.” Questo non è un giuramento in deroga alla Costituzione ma ne implementa i principi. Pertanto (1) l’interesse non è da intendere assoluto ma nel rispetto delle diversità, delle autonomie regionali, e delle differenze che pure esistono e costituiscono la ricchezza del paese; (2) la nazione cui si fa riferimento è lo Stato, posto che facciamo parte di un cosiddetto Stato-nazione, nel quale sono riconosciute le differenze e il nazione non individua cosa divide i vari italiani ma sottolinea quanto questi abbiano in comune (cioè la nazione è qui lo Stato); (3) nonostante le differenze regionali e gli interessi che si possa avere distinti da quelli dello Stato, la scelta di far parte del governo implica che questi interessi siano messi da parte e che le funzioni siano esercitate nell’interesse esclusivo dello Stato. In sintesi, quest’ultimo principio significa che si riconosce un interesse preordinato agli altri: quello dello Stato.
Ora, lasciamo pure stare tutti i vari leghisti che operano localmente. Questi signori e signore, oltre ad ignorare elementari nozioni di storia, sociologia, cultura, etnografia, filosofia, politica ed economia, non hanno alcun vincolo. In sintesi, l’ignoranza può essere una colpa—e sicuramente lo è per tutti coloro i quali promuovono la discriminazione, l’odio raziale, la xenofobia—ma ciascuno è libero di esprimere la propria opinione. 
Quello che non dovrebbe essere permesso in uno Stato civile è di consentire che coloro i quali recitano il giuramento di cui sopra poi, di fatto, agiscano nell’interesse di pochi o di aree specifiche dello Stato, delegittimino l’esistenza della nazione (intesa come Stato) e non riconoscono affatto la superiorità degli interessi statali sopra ogni altro. Ma come è possibile che un Ministro della Repubblica (con la M maiuscola) non riconosce né legittima lo Stato che dovrebbe rappresentare?
A me pare che i nostri ministri della Lega Nord hanno un chiaro obiettivo: sfasciare lo Stato o quel che ne rimane. Qualora ci riuscissero, avrebbero facile accesso al discontento popolare e alla agognata secessione. Una nota su questo. Quale è uno dei capisaldi fondamentali di uno Stato autonomo? Non pensare troppo. Si tratta delle finanze, dell’autonomia tributaria. Da dove raccimolano le risorse i nostri leghisti? Forse dalle regioni, comuni e province che controllano? Probabilmente il disegno di “federalismo” (tra virgolette) fiscale assume una diversa luce se interpretato in questa chiave, nevvero? 
E allora, cosa stanno cercando di fare i leghisti? E quanto scrivo non è forse quello che hanno sempre detto che avrebbero fatto?
Una conclusione logica in due punti. Il primo è che il Presidente della Repubblica potrebbe ricordare, di tanto in tanto, che esiste un giuramento e richiamare i ministri che non sembrano operare in ottemperanza alla Costituzione. Il secondo è che i vostri leghisti dovrebbero spiegare come si fa a dichiarare di voler sfasciare lo Stato pur avendo giurato il contrario. Cattiva fede? Menzogne?

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