Come descritto nel post precedente, il sistema politico danese si basa su due coalizioni, quella della sinistra, il blocco rosso (rød blok), e quella dei conservatori, il blocco blu (blå blok). All'esterno di queste due coalizioni, vi sono i partiti dell'estrema destra e dell'estrema sinistra.
È ormai noto che le sinistre hanno vinto le elezioni, spodestando il gabinetto precedente che governava con l'infausto sostegno dell'estrema destra. Secondo la versione dei fatti maggiormente in auge, il partito di maggioranza relativa di sinistra, chiamato Socialdemokratiet, avrebbe vinto le elezioni grazie ad una politica molto dura sull'immigrazione. In molti hanno paragonato le loro posizioni a quelle della destra estrema.
Capisco che la retorica di destra voglia fortemente che questa interpretazione sia quella corretta, in modo da dimostrare come la maggioranza dell'opinione pubblica abbia ormai interiorizzato la loro retorica di criminalizzazione dell'immigrato. Chiaramente, questa posizione sarebbe ancora più solida qualora anche gli elettori di sinistra — tradizionalmente più inclusivi, quando si parla di diversità — sembrassero convenire che il problema richieda misure drastiche. Niente di più sbagliato, almeno nel caso delle elezioni danesi.
Sebbene sia purtroppo corretto riscontrare che Socialdemokratiet abbia sostenuto una visione radicale sull'immigrazione, non è affatto vero che questo fattore abbia contribuito alla loro vittoria. Al contrario, la percentuale di voti è calata di uno 0,4% rispetto alle elezioni precedenti, attestandosi al 25,9%. Il numero di parlamentari è invece salito di uno, come dimostra il grafico qua sotto, in virtù dei rapporti con gli altri partiti.
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Fonte: https://www.dr.dk/nyheder/politik/resultater/folketingsvalg |
In altre parole, la coalizione di sinistra ha potuto vincere per via del successo dei due partiti del blocco che si posizionano alla sinistra di Socialdemokratiet. Come possibile osservare sempre nello stesso grafico, Radikale Ventre (B) e Socialistisk Folkeparti (SF) hanno aumentato il numero di parlamentari di ben 8 e 7, rispettivamente.
Dunque, ricapitolando, il partito di sinistra con una politica dura sull'immigrazione è anche quello più grosso nella coalizione rossa. Di solito, questo partito ha sempre riportato delle percentuali abbastanza simili nelle varie tornate elettorali nazionali. I due partiti della sinistra radicale e socialista — entrambe più tradizionalmente legate agli ideali di integrazione e tutela della diversità e dunque pro-immigrazione — hanno riscosso un significativo successo e garantito il successo della coalizione. Ergo, la linea dura sull'immigrazione non ha portato voti alla sinistra.
[Il post è chiuso e, tuttavia, vorrei segnalare che la destra moderata si è radicalizzata in Danimarca, con effetti devastanti per quanto riguarda il dibattito politico. Il partito di maggioranza relativa del blocco blu, Venstre, ha di fatto preso i voti di una larga parte dell'elettorato di quella destra estrema che ha perso le elezioni. Dunque, gli entusiasti di una linea dura sull'immigrazione esistono, ma non si trovano a sinistra!]