Il video è davvero emozionante, soprattutto per chi abbia conosciuto Spinelli attraverso i suoi scritti. Questo filmato in particolare poi, non lo avevo mai visto prima. In un passaggio, Spinelli cita uno dei messaggi fondamentali del Manifesto di Ventotene (1941). Questo passo, peraltro molto usato dai federalisti europei, recita:
"la linea di divisione fra i partiti progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai […] lungo la sostanziale nuovissima linea che separa coloro che concepiscono, come campo centrale della lotta quello antico, cioè la conquista e le forme del potere politico nazionale, […] e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopereranno in primissima linea come strumento per realizzare l'unità internazionale"Il testo è disponibile online http://www.altierospinelli.org/manifesto/it/manifesto1943it_it.html per chi ne volesse prendere visione (beh, rinfrescare la memoria, a giudicare da chi legge il blog!). Come mai sto scrivendo su questo intervento di Spinelli? Perché, immagino, non sono sicuro che la "linea di divisione", così come presentata nel manifesto e nell'intervista sia ancora attuale.
Non è forse ormai quasi banale vedere che, in tutta Europa, i progressisti ritengono una unione europea quale componente fondamentale e positiva della vita politica contemporanea? E non è altrettanto chiaro che i conservatori invece sono sempre loro, i nazionalisti, e gli ultra-nazionalisti? Tuttavia, a me sembra che nella politica europea contemporanea non ci sia solo questo. Forse c'è una questione preliminare da chiarire. E cioè, esiste un ideale di unione europea, da un lato, ed esiste la Unione Europea, dall'altro. Intendo dire che l'ideale di una Europa unita potrebbe essere diverso dall'attuale Unione, così come la conosciamo. Anche questa è una banalità ma si risolve in una complicazione di quanto affermava Spinelli. Intendo dire che è possibile essere "progressisti" e in favore di una unificazione europea ma, nello stesso tempo, essere contrari all'Unione Europea così come la conosciamo. E questo cosa sarebbe? È forse reazione mascherata da progressismo oppure idealismo allo stato puro? La "linea" di Spinelli passa per l'attuale UE oppure può esistere a prescindere?
Ho delle idee in proposito e magari scrivo un secondo post sull'argomento. Il messaggio che tenevo a sottolineare è che se uno degli assiomi fondamentali del federalismo europeo (forza motrice dell'integrazione) viene messo in discussione e necessita una ridefinizione, davvero a me pare che il "federalismo" militante come lo abbiamo conosciuto sia morto. Ammesso che sia utile farlo, per resuscitarlo occorre uno sforzo che non dipende esclusivamente dai singoli e necessita l'abbandono di gran parte della ideologia del passato (inclusa la parola stessa di "militante" e la forma organizzativa e di lotta politica).
Sembra davvero che il federalismo "militante" dei tempi che furono non abbia davvero piu` senso. E sinceramente non so neanche se valga la pena cercare di resuscitarlo, non sono sicuro che ci sia un ruolo per un "movimento" di quel genere al giorno d'oggi.
ReplyDeleteSono curioso di leggere il tuo prossimo post per sapere cosa ne pensi.