Wednesday, December 29, 2010

La logica di Mr Calderoli

Mentre rileggevo alcuni articoli scritti dai miei studenti del Master, me ne stavo “sintonizzato” su YouTube. Per avere compagnia e imparare qualcosa di nuovo, ho ascoltato una intervista a Pino Aprile, invitato a parlare di un suo libro dal titolo Terroni. A parte il desiderio di leggere il libro, sono stato scosso--letteralmente!--da un aneddoto che veniva citato dall’autore. Eccolo qua.
Pino Aprile ha ricordato una frase di Mr Calderoli. La frase è la seguente: "La fogna va bonificata e visto che Napoli oggi è diventata una fogna bisogna eliminare tutti i topi, con qualsiasi strumento, e non solo fingere di farlo perché magari anche i topi votano..." Ho trovato il riferimento corretto sul sito repubblica.it [link all’articolo]. Questa sparata, francamente, me la ero persa. Accadeva il Novembre del 2006.
Ora, prima che scriva qualcosa d’altro devo fare due premesse. La prima riguarda il personaggio. Qualcuno potrebbe pensare, e a ragione devo dire, che, data la levatura intellettuale e morale del personaggio, non varrebbe la pena sprecare del tempo a commentare quella che appare uno sproposito a chiunque abbia ancora del sale nel cervello. Nonostante la caratura del personaggio, non ritengo sia corretto minimizzare(vedi alcuni dei commenti riportati nell’articolo di Repubblica sopra citato) il significato e la portata della boutade. Affermare “Ma dai, si tratta di quel poveretto di Calderoli: che ti aspettavi… lascia perdere!” sembra più utile per scaricare la coscienza che altro. Al contrario, certe affermazioni devono essere condannate a prescindere dalla provenienza.
La seconda premessa riguarda il fatto che Mr Calderoli è un uomo politico. Il suo partito ha raggiunto un notevole successo elettorale ultimamente. Recenti sondaggi danno la Lega Nord al 12% circa. Gli esponenti di quel partito non prendono le distanze da quanto affermato; al contrario, il partito ha una storia di esternazioni simili tanto da essere riconosciuta ed indicata, a livello internazionale, come patito “di estrema destra” (Semier, 2001), “xenofobo” (The Economist, 2006, 2008), o addirittura partito “razzista” (Randall, 2009). E allora? Beh, allora ci sono molte persone che sono portate a non dare il giusto peso a queste affermazioni e che votano comunque per la Lega Nord.
Come molti hanno sottolineato, la frase pronunciata dal prode leghista ricorda la propaganda nazista durante la persecuzione degli ebrei. Dove sta la gravità dell’affermazione? Ci sono diversi livelli di interpretazione. Il primo è quello letterale, ovvero il paragone tra un luogo putrido e maleodorante, un fetido animale che popola quei luoghi, da un lato, e una città e i suoi cittadini, dall’altro. Questo livello di interpretazione non si addice nemmeno a discorsi cosiddetti “da bar”. Tuttavia, ipotizziamo che sia ok per un discorso da bar. Siamo all’insulto. Gratuito. Molti napoletani si sono fermati a questo livello di interpretazione. Hanno preso l’esternazione per insulto e, da persone intelligenti---de minimis non curat praetor!---, hanno lasciato correre. L’insulto cade come acqua sulla roccia perché palesemente insensato e ingiusto. Spero Mr Calderoli e il suo partito voglia includere anche me come napoletano adottivo, nella sua lista personale degli individui da eliminare. Ne sarei soltanto onorato!
Andiamo avanti ad un altro livello di interpretazione e chiediamoci quali siano i criteri politici di giudizio per Mr Calderoli. Se ne intravedono tre: (1) distinguere i cittadini italiani per categorie nette di provenienza, razza, casta, o altro, che indicherebbero una qualche deficienza o disfunzione intrinseca; (2) individuare luoghi geografici (come le città, per esempio) nei quali ci sarebbe una concentrazione di questo fenomeno o disfunzione; (3) eliminare la disfunzione con “qualsiasi strumento.” Il primo criterio è tipico di ragionamenti sommari, non elaborati e rozzi. Si individua una categoria di persone, si ipotizza che certi tratti siano preponderanti, e si estende il giudizio a tutta la categoria (nota fallacia logica che va sotto il nome di hasty generalization o generalizzazione approssimativa; vedi Woods 2004 per dettagli). Lo stesso approccio è usato con gli immigrati clandestini. Si ipotizza che la maggioranza sia composta da criminali dunque, affrettatamente, si estende la stessa valutazione a tutti quanti. Anche ammettendo che i criminali siano 80% del gruppo in questione, cosa giustifica penalizzare il rimanente 20%? Che ragionamento è questo? Sicuramente non è un ragionamento logico. E penso sia evidente di che tipo di ragionamento si tratta. [ovviamente, non ci sono dati certi sul tasso di criminalità dei clandestini; sappiamo solo che l’equazione immigrazione clandestina = criminalità è senz’altro sbagliata, dati alla mano] Insomma, la “disfunzione” è solo presunta e il ragionamento illogico. 
Brevemente, il ragionamento logico corretto sarebbe opposto: si puniscono i criminali in quanto tali, non Rom, clandestini, napoletani, sardi, etc. in quanto si presume siano criminali!
Il secondo criterio, quello di individuare luoghi geografici in cui vi sia una certa “disfunzione” è tipico della Lega Nord. Cosa spinga quelli che votano per questo partito a pensare che il Sud Italia sia un fardello inutile, non lo ho mai capito. Dal punto di vista strettamente utilitaristico (che sembra quello adottato dalla Lega), il Sud Italia ha fornito alle imprese del Nord (a) manodopera e (b) mercato. Senza gli italiani del Sud sarebbe stato impossibile produrre ai ritmi imposti dal mercato (negli anni ’60 e ’80) e le imprese sarebbero state costrette ad esportare invece di distribuire i prodotti su tutto il territorio italiano. Il mercato unico italiano ha dato margini di sviluppo alle imprese. Insomma, questo è quanto si impara al primo anno di economia ad una qualsiasi università: disponibilità della forza lavoro e dimensione del mercato interno (o nazionale) sono due fattori fondamentali per la crescita. Separare l’Italia (che, nonostante tutti i limiti, costituisce uno degli Stati più ricchi del mondo) penalizzerebbe il Nord Italia, che potrebbe tutt’al più assomigliare ad una versione fascista della Repubblica Ceca. Se di disfunzione si tratta, questa può essere meglio analizzata e affrontata a livello statale (e probabilmente europeo) che non a livello locale. Lo sviluppo e la ricchezza di una parte dello Stato porta, in ragione delle sinergie esistenti, allo sviluppo e alla ricchezza dell’altra parte. Questa è una delle evidenze che emergono dal processo di unificazione dell’Europa, possibile che certi politici italiani ancora non lo abbiano capito?
Il terzo criterio è davvero inaudito. Cosa significa eliminare la disfunzione “con qualsiasi strumento”? A che tipo di eliminazione fa riferimento Mr Calderoli? Di solito, seguendo l’analogia, derattizzare significa eliminare fisicamente i ratti. E per quale motivo si dovrebbero ammazzare gli abitanti di Napoli? Il motivo è suggerito dallo stesso Mr Calderoli: perché questi signori e signore non votano come dovrebbero. Come è possibile che si arrivi a tanto? Come mai gli altri leghisti non si dicono indignati di un simile parlare? Dobbiamo dedurre che questa è la linea del partito, un partito razzista a tal punto da ammettere che una delle soluzioni per risolvere i problemi sia una estrema brutale guerra civile di annientamento dei presunti disfunzionanti. È questo ciò che vogliono?
Infine, da Ministro della Repubblica, Mr Calderoli ha giurato su di un pezzo di carta nel quale si trovano scritte le seguenti cose: (I) la Repubblica “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo” (art. 2), (II) “[t]utti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3), e inoltre (III) “[è] compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3). A cosa pensava durante il giuramento il nostro campione di razzismo? E soprattutto, Costituzione alla mano, come mai Mr Napolitano non si è opposto alla nomina di questo devastatore di carie?
Caro (mica tanto!) Mr Calderoli… mi vien da chiedere: sei mai stato a Napoli? Se ci sei stato, non ti ha colpito la magnificenza della città e della sua gente? Non hai sentito il senso di inclusione e calore trasmessa per le strade? Non ti ha commosso la regolarità del caos cittadino? Non sei stato rapito dai colori e dalla maestà di tutto quanto ti circonda? Insomma, anche se sommersa da tonnellate di immondizia, solo un cieco potrebbe non vedere cosa sia realmente Napoli. E tu sei superficialmente cieco, Mr Calderoli. Sono sicuro che nella tua carriera da dentista hai avuto modo di fare del bene. Ecco, continua ad occuparti di questioni di carie e otturazioni, quello è il tuo mondo. Io e molti altri, spero, abbiamo capito che, da uomo politico e, ora, da ministro di una repubblica che si vorrebbe democratica, semplicemente sei inadeguato. Fai un favore a te stesso: dimettiti!
Bibliografia citata
Economist (2006, August 21). Sing a song of xenophobia. The Economist. Retrieved online 01/03/2009 17:27 PM (US central time) at http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=7855542
Economist (2008, May 22). Rome vs Roma. The Economist. Retrieved online 01/03/2009 17:32 PM (US central time) at http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=11412932
Randall, F. (2009). Italy’s new racism. Nation, 288(4), 16-17.
Semier, P. (2001). A sword over Europe. New Statesman, 130(4537), 32-33.
Woods, J. 2004. The Death of Argument. Dordrecht: Kluwer.

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